| I libri di piombo sono 70 volumi ‘sigillati’ da 15 pagine l’uno, scritti in ebraico e greco su fogli di metallo e scoperti in Giordania tra il 2005 e il 2007 da un beduino, in una grotta nel nord del Paese dopo un’inondazione e da allora in traduzione. La datazione al carbonio fatta al lembo di pelle che li ricopriva, sembrerebbe confermare la loro autenticità: poco meno di 2000 anni. e mentre gli esperti di storia religiosa si interrogano sulla veridicità del ritrovamento che, dopo i rotoli del mar morto, potrebbe dare una svolta significativa alla storia scritta fin'ora, recentemente hanno anche pubblicato sul guardian le prime scoperte date dalle traduzioni:
ccontengono testimonianze, i racconti, le parabole contenute nelle pagine rilegate ad anelli sono le prime dopo la morte di Gesù, anteriori anche ai rotoli del Mar morto, che già avevano provocato un forte terremoto. Dalle prime traduzioni dall'ebraico antico e dai codici presenti, la figura di Gesù appare totalmente diversa da come ci è sempre stato raccontato, fino al punto di affermare che era dichiaratamente gay. I discepoli sarebbero stati un circolo di ragazzi omosessuali (dice il Guardian), che non si nascondevano ma affermavano la loro libertà contro le rigide regole della religione ebraica. C'è anche una parabola che parla di due ragazzi la cui anima era legata indissolubilmente, così come il loro cuore e le loro vite. Per il resto è confermato il messaggio di amore e fede di Gesù, la sua morte in croce. Ci sono dettagli che combaciano perfettamente con le ricostruzioni storiche e che fanno guardare ai libri di Giordania come la più grande scoperta archeologica della Cristianità.
dice David Elkington, studioso britannico e leader del team che ha avuto accesso ai libri: ”Abbiamo maneggiato degli oggetti che potrebbero essere appartenuti ai primi santi della Chiesa”, ha detto alla BBC. ”C’e’ da rimanere senza fiato”.
”In primo piano c’e’ una croce, quindi quella che sembra la tomba di Gesu’, un piccolo edificio con un’apertura, e sullo sfondo le mura di una citta”’, racconta Philip Davies, professore emerito in studi neotestamentari presso la Sheffield University. Secondo Davies altri riferimenti all’interno del libro indicano chiaramente che la citta’ sia Gerusalemme. ”Quando ho visto questa immagine sono rimasto folgorato: e’ chiaramente cristiana”. Ma non e’ tutto. Lo stesso formato dei libri di piombo gioca a favore della loro autenticita’. ”I cristiani – sottolinea Margaret Barker, vera e propria autorita’ nel campo – erano conosciuti per preferire i codici rotoli, e in particolare quella dei libri sigillati. Che facevano parte del culto della segretezza degli albori”. Non a caso l’esistenza dei libri sigillati viene confermata da un passaggio dell’Apocalisse di Giovanni.
altre fonti invece gridano al falso: citate dal Daily Telegraph, studiosi israeliani sostengono che i libri siano dei falsi e che Saeda sia una vecchia conoscenza dei circoli archeologici: ”ogni tanto riappare e cerca di venderli”. sembra che il beduino israeliano Hassan Saeda abbia dichiarato che questi libri appartengano in realtà alla sua famiglia, tramandati nei secoli.
scoperta del secolo o bufala? cosa ne pensate?
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